Cassiopea
- Arianna Manto
- 2 ott 2018
- Tempo di lettura: 4 min
Il ritorno alla routine quotidiana mi fa inevitabilmente diventare nostalgica. Così, presa dalla malinconia delle calde sere estive, ho ripensato a quella in cui tutti, ma proprio tutti, siamo sicuramente stati con gli occhi incollati al cielo: la notte di san Lorenzo.
E' una notte romantica, ricca di speranze, di sogni che ognuno di noi affida a queste strisce luminose che accarezzano il cielo vellutato di Agosto. Ci chiediamo dove vadano queste abili maratonete dello spazio, ma forse, non ci siamo mai chiesti da dove vengano i loro nomi, o forse si. Beh, quella sera i miei occhi si sono posati su Cassiopea, la costellazione composta da quel gruppo di stelle che sembra ricordino una donna seduta a specchaiarsi o più semplicemente una W.

Chi era Cassiopea? Cassiopea fu la moglie di Cefeo, re d'Etiopia, una donna tanto bella quanto vanitosa e soprattutto modesta. Ovviamente non bastava essere belle, ma biognava essere più belle di...
I modelli di bellezza sono sempre esistiti, oggi ci propinano queste foto di influencers già truccate e pettinate appena sveglie che le guardi e dici"ma solo io mi sveglio con i capelli in aria e la faccia sconvolta?", le influencer della mitologia, invece, sarebbero state sicuramente le Nereidi, splendide ninfe marine.
Cassiopea aveva avuto da Cefeo una figlia, Andromeda, anche lei di una bellezza disarmante e mi pare anche superfluo dirvi che se "ogni scarrafone è bello a mamma soja", Andromeda per la madre era la donna più bella in assoluto sulla faccia della terra.
Un giorno, intenta a pettinarsi i capelli davanti allo specchio, Cassiopea non potè fare a meno di spararla grossa:
[1] E sì ca passanu l'anni, ma sempri beddra restu! Ragiuni avia chiddu scrittore, comu si chiamava? Ah si, Erodoto! dicia ca natri Etiopi semu "dalla lunga vita", ma iu dicu puru a lunga conservazione! Per non parlare di me figlia Andromeda... a quali Afrodite, quali Nereidi?! Un ci n'è pi nuddu!
[1] Sì, gli anni passano, ma resto sempre una bella donna! Aveva proprio ragione quello scrittore, come si chiamava? Ah si, Erodoto! Diceva che noi Etiopi siamo uomini "dalla lunga vita", ma io direi che siamo anche a lunga conservazione! Per non parlare di mia figlia Andromeda...ma che Afrodite, che Nereidi? Nessuno regge il confronto!
A questo punto credo che potreste anticiparmi nella narrazione, conoscete le reazioni pacate ed eleganti delle nostre divinità e poi su questa storia della bellezza proprio nessuno si dava pace. Ammettere che ciascuna donna è bella con le proprie caratteristiche, no? Evidentemente no. Così chi si sentì più colpita dallo sproloquio di Cassiopea fu Anfitrite, moglie di Posidoone e una delle Nereidi.
Et voilà! In un attimo si programmano vendette e piani nefasti che nemmeno Malefica.
Anfitrite si reca dal marito e non ci mette molto a convincerlo di una necessaria ed impellente punizione divina per la bella Cassiopea dalla lingua lunga.
[2] Posidò, Posidonello mio...ma sintisti chi dissi quell'oca di Cassiopea? Dici ca idda e so figlia su chiù beddri di tutte le Nereidi, me compresa! Ma comu si permette? St'affronto m'avia a fari? Che ne dici di darmi un aiutino? Basta cu sti tempeste e tempestine...evolviti! Questa volta voglio fare le cose in grande: mannamuci un mostro marino! Unu bellu grossu!
[2] Posidò, Posidonello mio... ma hai sentito cosa ha detto quell'oca di Cassiopea? Dice che lei e sua figlia sono più belle di tutte le Nereidi, me compresa! Ma come si permette? Doveva farmi un affronto simile? Che ne dici di darmi un aiutino? Basta con tempeste e tempestine..evolviti! Questa volta voglio fare le cose in grande: mandiamo un mostro marino! Uno bello grosso!
Le sfide chiamano sfide: Cassiopea aveva sfidato Anfitrite sulla bellezza, Anfitrite, dal canto suo, Posidone sul potere. Posidone le rispose per le rime.
[3] Ah si? Tempeste e tempestine? Ti parinu nenti? Aspetta ca ti fazzu vidiri chi sacciu fari. (Fischia) Ehiii Ceto, veni un minutu cca. Perciò, d'ora in poi sarai il terrore di tutta l'Etiopia, nessuna pietà.
[3] Ah si? Tempeste e tempestine ti sembrano cosa da poco? Aspetta e ti faccio vedere di coa sono capace. (Fischia) Ehii Ceto, vieni un attimo qui. Perciò, da ora in poi sarai il terrore di tutta l'Etiopia, nessuna pietà.
E rivolgendosi ad Anfitrite:
[4]Ti saziasti la muglieri? Mezzu pisci e mezzu serpenti, chiù tintu di chissu ni vo? e ancora chi ha vistu?
[4] hai saziato la tua sete di vendetta? Mezzo pesce e mezzo serpente, vuoi trovare un mostro peggio di così? E non hai ancora visto tutto.
La disgrazia si abbattè sull'Etiopia, Ceto cominciò a mietere vittime e nessuno sapeva come venirne a capo. Ci vorrebbe proprio un responso oracolare, non credete anche voi?
Eh si, necessario il consulto di un oracolo. Non sia mai che questi benedettissimi oracoli propongano una soluzione semplice, mai.
Questo fu il responso: Ceto avrebbe saziato la sua fame di sangue ed avrebbe smesso di tormentare l'Etiopia solo se il re e la regina avessero sacrificato la loro splendida figlia, Andromeda.
Questo è il bivio di ogni governante che si rispetti: la propria felicità o quella del proprio popolo? Non sempre è facile fare la cosa giusta quando per farla bisogna sacrificare una parte di sè. Non a cuor leggero, ma con un vero e proprio macigno sul petto, una decisione fu presa: Andromeda sarebbe stata esposta su uno scoglio e lasciata lì alla mercè di quel mostro, ma la sua misera fine sarebbe stata un nuovo inizio per tutto il regno.
Adesso, io vi lascio qui, con Andromeda su una roccia, disperata e in procinto di avere un incontro ravvicinato con la morte. Che fine farà? Questa è un'altra storia e se avrete pazienza ve la racconterò presto, molto presto.
Intanto, vi dico la mia su Cassiopea: "sceccu ca s'avanta un vali mancu un sordu"[5]
[5] Un asino che si vanta delle proprie abilità, non vale neanche un soldo.
Non occorre vantarsi delle proprie abilità o caratteristiche, se siete destinati ad essere delle stelle brillerete sempre di luce propria e mai riflessa.
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