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Persefone

  • Immagine del redattore: Arianna Manto
    Arianna Manto
  • 6 mar 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

L’arrivo di Marzo, di solito, preclude sempre quello della Primavera. Quest’anno la stagione dell’amore sembra voglia tardare. Ma vi siete mai chiesti perché la terra fiorisce rigogliosa in Primavera? Perché questo tripudio di colori, suoni e odori? E’come se la terra gioisse per un evento straordinario. In effetti, è così.


Oggi, voglio raccontarvi una storia molto speciale. Un gossip che fece scalpore a quei tempi: il ratto di Persefone. La Primavera si avvicina e proprio per questo, ho deciso di onorare il sacrificio di una mitologica fanciulla.

La mia storia parla di un tempo senza tempo, ma di un luogo che conosciamo benissimo: la mia Sicilia. Chiudete un attimo gli occhi e immaginate di trovarvi sulle rive del lago di Pergusa, immersi nella natura, il vento che vi accarezza i capelli e il cinguettio degli uccelli che allieta la vostra giornata. Insomma, un luogo idilliaco!

Proprio qui, Persefone, giovane figlia di Demetra, dea della terra e della fertilità, trascorreva il suo tempo con le amiche.

Persefone era bella, ma di una bellezza disarmante, da far risvegliare i morti! E per ironia della sorte, proprio il re degli Inferi, Ade, si innamorò perdutamente di lei.

Badate bene, questo genere di cose non accadevano mai per caso, Venere e il suo affascinante figlioletto, Cupido,  avevano già programmato tutto e dall’alto del monte Erice, si godevano già il teatrino.

A onor del vero, non possiamo dire che Ade fosse un gentiluomo, si vede che non aveva ancora letto il Galateo! Era un uomo sprezzante e pretenzioso:

”Io sono il potente sovrano degli Inferi, voglio quella fanciulla e l’avrò! A cu avissi a chiediri permesso?[1]”.

[1] “a chi dovrei chiedere il permesso?”


Così, saltando tutta la fase del corteggiamento, Ade si lancia su Persefone, la mette sul suo carro e senza una proposta di matrimonio degna di una figlia divina, diventa sua sposa. Immaginate i pettegolezzi! Ninfe, dee, satiri, persino i pesci del lago non parlavano d’altro:


“Ma la sintisti l’ultima? Ade e Persefone, ma vidi chi coppia!E cu l’avia a diri? Comu si cummincì?”[2]

[2] “Hai sentito la novità? Ade e Persefone, ma che strana coppia! Chi lo avrebbe mai detto! Ma poi, cosa l’ha convinta a sposarlo?”


Nessuno poteva darsi pace, tanto meno Demetra che aveva da poco appreso la notizia. Ma insomma, come si era permesso quel gradasso di Ade a prendere in sposa la figlia senza il suo permesso? Davvero una bella faccia tosta!

“Aaaaah! Su disgraziatu di Ade, senza né proposta, né sereneta, né festa né nenti di nenti, si piglià a me figlia e zittu tu zittu iu si la marità! Ma ci fazzu vidiri iu ora!”[3]

[3] “Aaah! Questo di sgraziato di Ade, senza una degna proposta, né una serenata, né una festa e niente di tutto questo genere ha preso mia figlia e l’ha sposata in sordina! Ma adesso gli faccio vedere io!”


Uno scatto di rabbia e…via! Le messi a fuoco, i fiumi prosciugati e il raccolto in rovina.

Fare arrabbiare Demetra non era proprio conveniente.

Che fare? Chi avrebbe potuto risolvere la faccenda, se non il padre degli dei in persona? Ecco che entra in scena il grande Zeus, fulgente di bellezza:

“Cara Demetra, rilassati un attimo! Come sei impulsiva! Stai distruggendo tutto il raccolto, di stu versu a tutti morti di fami lassi![4] Su, cerchiamo di raggiungere un compromesso. Ci sarà qualcosa che possiamo pur fare. Mandiamo Mercurio a parlare con Ade, quello sì che ci sa fare!”

[4] “di questo passo lasci tutti a digiuno!”


In un batter d’ali Mercurio è già a colloquio con Ade. Non vi nascondo che con quel caratteraccio che si ritrova, Ade stava quasi per darle di santa ragione al povero Mercurio, che tra se e sé pensava:

“ma chi me l’ha fatto fare? Lo sapevo che mi sarei cacciato nei guai, ma poi talia chi pruvulazzu e iu sugnu allergicu sparti!”.[5]

[5] “ma poi guarda che polvere e io per di più sono pure allergico!”


Come biasimarlo? Più che una reggia, quella di Ade sembrava un cimitero.

Tutto impolverato, freddo ed inospitale. Non sto qui a raccontarvi per quanto tempo si protrasse la loro discussione,  sapete come sono gli uomini in fatto di donne, Ade era proprio quello che definiremmo un marito più che geloso. Insomma, alla fine dei conti, si arriva ad un accordo: Ade avrebbe tenuto con sé la moglie per sei mesi, mentre la madre, Demetra, l’avrebbe portata sulla terra per i restanti sei.

A questo punto, come nelle favole, potremmo dire che vissero per sempre tutti felici e contenti. Ma come in ogni rapporto di coppia che si rispetti, tra Ade e Persefone non è tutto rose e fiori, a volte litigano come matti, lei urla, scappa in lacrime dalla madre e così..tac! Primavera fu! Poi lui le manda un messaggino d’amore con Mercurio, un mazzo di rose sfiorite e ritorna la serenità in famiglia.

Adesso che anche voi conoscete la storia, quando il sole sembra giocare a nascondino tra le nuvole e un temporale scoppia all’improvviso, sappiate che, probabilmente, i coniugi infernali hanno appena litigato.


 
 
 

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